Caserma forestale Montarbu Taquisara Partenza dalla caserma della forestale di Montarbu, bellissimo posto che l’azienda Forestas mette a disposizione per pernottamento, prenotando qualche giorno prima presso la direzione competente di Lanusei. Il sito è bene attrezzato, e tra le altre cose si può fare rifornimento d’acqua. Si cammina su uno sterrato carrabile e dopo circa 800 metri si attraversa un cancello e si prosegue lungo un sentiero ben segnato fino ad avere la ferrovia alla nostra dx. Al momento il trenino verde che percorre quella tratta non è attivo per lavori di manutenzione sul ponte “su irtzioni” che si trova 800 metri più avanti. Il sentiero prosegue su una sterrata parallela alla ferrovia, in mezzo al bosco e dopo circa 2 km, sbuca in un largo spiazzo dove c’è un area picnic ed un pinnetto da restaurare. Più avanti, deviando a sx per circa 300 metri, c’è una bella sorgente ” funtana de sa berda”. Il sentiero prosegue in discesa, e con un paio di tornanti si arriva al fiume “Riu sa taula”, lo si attraversa nei pressi di una bella piscina naturale con una piccola cascata.
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Sentiero Italia CAI Sardegna Z19 Terra Ona – Caserma forestale Montarbu
Terra Ona- Caserma Forestale Montarbu Tappa di media lunghezza che ripercorre inizialmente un breve tratto della tappa Z18 per poi proseguire in direzione S su sterrata che porta al cuile Gidinis e da questo in direzione S-E per arrivare alla strada ed al ponte che attraversa il rio Pirincanes. Strada che percorriamo per un breve tratto per poi deviare, dopo un paio di tornanti, in direzione E, successivamente a S, verso Perda Liana che raggiungiamo sul sentiero che inizia al parcheggio, dopo aver superato la SS 389. Il sentiero ben visibile lo percorriamo tenendo la dx nel successivo bivio (il percorso a sx si ricongiunge dopo aver fatto un giro molto più ampio). Il torrione di Perda Liana, monumento naturale e simbolo dell’Ogliastra è visibile a 360° in quanto situato sulla sommità di un rilievo. Nelle legende popolari divenne l’ingresso degli inferi. Lasciato il torrione alle nostre spalle continuiamo in direzione S, fatto un’ansa con direzione N riprendiamo verso S-O per andare a vedere la voragine Su Stampu, inghiottitoio profondo circa 50 metri (N39.89595° E9.39277°). Si prosegue, sempre in quota, costeggiando la valle del fiume Flumendosa per giungere alla sommità di Pizzu Margiani Pubusa (1325 slm) dove è presente una vedetta antincendio. Da questa vetta inizia la discesa verso il posto tappa di Montarbu (874 slm) percorrendo in direzione S un bel sentiero immerso nel bosco (in questo bivio N39.88223° E9.38695° prendere verso dx) con diverse sorgenti che si trovano lungo il sentiero costeggiando un torrente con numerose cascatelle presenti nel periodo primaverile. Tappa molto panoramica, in particolare nella parte successiva al torrione, ma abbastanza impegnativa.
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Separadorgiu – Terra Ona Tappa di media lunghezza che ripercorre inizialmente un breve tratto della tappa Z17 per poi proseguire, in direzione S, dopo aver lasciato la sterrata. Si cammina in un sentiero recentemente realizzato dall’Agenzia Regionale Forestas che ci porta al parcheggio di Bruncu Spina (il sogno della Sardegna di poter avere impianti sciistici) Si prosegue in direzione S-E e dopo aver costeggiato Punta Paulinu seguendo la curva di livello a circa 1680 slm, arriviamo ad una confluenza di sentieri in prossimità di Arcu Gennargentu (1650 slm). Continuiamo in cresta, attraversiamo Punta La Marmora ed arrivati a N39.98703° E9.32408° si prende il sentiero alla nostra dx in direzione S-O che ci porta in discesa verso Arcu Sa Turzi (1604 slm) per poi proseguire in direzione S dopo un breve tornante verso E. Costeggiando un corso di un rio, a quote variabili fra 1440 me 1300 raggiungiamo su sterrata il cuile Strumpu a circa 1100 slm, dopo aver visitato precedentemente il villaggio Nuragico Sa Idda ‘e Ruinas. Continuiamo sulla sterrata per giungere nei pressi del cuile Prediargiu che lasceremo alla nostra sx per prendere un sentiero, per circa 3 km, attualmente segnalato con omini di pietra che ci porta ad una successiva sterrata in direzione N del posto tappa di Terra Ona. Tappa molto panoramica ma abbastanza impegnativa con difficoltà di approvvigionamento idrico. Attenzione in caso di nebbia.
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Ilodei Malu – Separadorgiu Tappa di media lunghezza che collega due sistemi montuosi, il Supramonte di Orgosolo con il Massiccio del Gennargentu (in cui si trova punta La Marmora, 1834 slm, la cima più alta della Sardegna). Si parte dai boschi della foresta di Montes e dopo aver lasciato alla nostra sx il monte Fumai (1316 slm), attraverso un itinerario che, nella sua parte mediana, si affianca al rio Flumineddu fino alla sua sorgente (Sa Muidorgia) per raggiungere il valico di Correboi che segna la linea di demarcazione tra i due sistemi montuosi, dove attualmente è presente una ex caserma dei Carabinieri. Da questo valico inizia la parte più elevata dei rilievi montuosi dell’isola. Attraversato il valico e superato un cancelletto in ginepro di nuova realizzazione si procede inizialmente in discesa ed arrivati al punto N40.07154° E9.35489° è presente un bivio che indica ad Est la fontana Sos Ghidileddos (circa 100 m) mentre la nostra direzione è inizialmente N per poi proseguire ad E, costeggiando in decisa salita il versante meridionale di Nodu e Littipori verso Genna e Monte (1507 slm). Arrivati quasi alla cresta si devia verso sud in direzione di monte Arbu (1567 slm) per poi proseguire su sterrata verso il valico di Genna Duio da cui si raggiunge facilmente il punto tappa Su Separadorgiu. Tappa molto panoramica e di facile approvvigionamento idrico. Attenzione in caso di nebbia.
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Sa Sinepida – Ilodei Malu (Caserma Montes) Il posto tappa previsto al cuile Sa Sinipida è attualmente utilizzabile come bivacco con presenza di sorgente nei pressi. Per assistenza è necessario contattare Efisio Manca cell. 3202745951. Il percorso inizia con una agevole sterrata che porta ad attraversare il rio Badde Tureddu per poi risalire con una serie di tornanti lungo i quali si trova una sorgente. Arrivati a quota 987 slm il sentiero 441 lascia la sterrata ed entra nel bosco. Un bel sentiero in mezzo ad un bosco di lecci e sughere segnalato da segnavia su alberi e da omini in pietra. Superato il bosco si continua sul sentiero che diventa sterrata poco prima dei bivacchi di ziu Mulittu (due costruzioni in pietra abbastanza confortevoli). Arrivati al bivio 441-441C si continua sul 441 in direzione N-O verso le rovine del cuile Sos Pisanos per poi risalire verso Monte Novo San Giovanni dove è presente una vedetta antincendio che domina un vasto territorio incontaminato.Lasciato Monte Novo si prosegue in direzione S-O verso Monte Fumai 1316 slm per poi proseguire in direzione N verso la caserma forestale di Montes (Ilodei Malu).
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Monte Maccione – Sa Senipida Ripercorso, questa volta in salita, il sentiero 401 ed arrivati al bivio con il sentiero 406 (località –Su Punteddu- si continua sul 401 in direzione Sud verso la località Tuones. Da questa località si percorrono i tornanti di Iscala ‘e Pradu che ci portano sul Corrasi (la cima più alta del Supramonte, 1463 slm). Attraversato il Corrasi in direzione S- SE, con sullo sfondo il centro abitato di Orgosolo, incontriamo il bivio del sentiero 404 che arriva da Iscala ‘e Marras. Si prosegue sul sentiero 402, sempre in direzione S – SE, per arrivare a Iscala ‘e s’Arenargiu nei cui pressi è presente un piccolo arco naturale attraverso il quale si domina (siamo a 1113 slm) la valle sottostante. Lasciato alla sx il bivio che porta a punta Solitta ci dirigiamo in direzione S verso punta Sa Pruna, 1389 slm e punta Lolloine, 1351 slm (Supramonte di Orgosolo). Dopo Fruncu sos Cuzos, 1367 slm inizia la discesa verso cuile Sa Sinipida. Durante la discesa a oltre un km da Fruncu sos Cuzos si trova la Nurra (voragine) de Adarre (N40.15564° E9.42790°). Il posto tappa previsto al cuile Sa Sinipida è attualmente utilizzabile come bivacco con presenza di sorgente nei pressi.
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Sa Barva – Monte Maccione La tappa originaria essendo abbastanza lunga, oltre 28 km, si è preferito suddividerla in due parti. La 21B rappresenta il tratto più corto, circa 10 km e ben si presta per accogliere l’escursionista a inizio tappa nel centro abitato di Ulassai, il paese dell’artista Maria Lai e località con numerose vie su parete con vari gradi di difficoltà. Lasciato il centro abitato di Ulassai si percorre un breve tratto di via S’Arenargiu, dove si trova il laboratorio di tessitura, ed poco più avanti il bivio per Monte Matzeu che lasceremo alla nostra dx per proseguire su una sterrata in direzione S. Successivamente si percorre un sentiero, sempre in direzione S, che attraversa un bel bosco con il percorso sufficientemente individuato con omini di pietra e, costeggiando il Monte Tisiddu si arriva a percorrere una sterrata che ci porta, dopo aver superato alcuni bivi, ad un agevole sentiero in direzione S-E.
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Dorgali – Sa Barva Loc. Surtana La tappa inizia percorrendo a ritroso il viale lastricato, percorso in arrivo da Orosei, fino all’inizio della Iscala Omines che lasceremo alla nostra SX per proseguire verso la vecchia Galleria realizzata nel 1863 per collegare il centro abitato al mare (attualmente esiste il nucleo abitato di Cala Gonone). Attraversata la galleria si raggiunge la cresta della montagna soprastante la SS 125 e si percorre un sentiero molto panoramico in direzione sud-sudovest fino alla zona di Suttaterra, in prossimità di un arco naturale molto caratteristico. Un successivo tratto in forte pendenza permette di raggiungere la sottostante SS 125 (Orientale Sarda), che si percorre per circa 550 m. Lasciata la strada statale, nei pressi dell’ingresso del Presidio Forestale “Sa Pruna”, si prosegue in discesa, prima su strada sterrata e poi su un sentiero ben curato, per raggiungere e guadare il rio Flumineddu in prossimità del sentiero per la gola di Gorroppu. Proseguendo in direzione nord e superata la deviazione per il ponte di S’Abba Arva si arriva facilmente al posto tappa di Surtana. Possibile l’approvvigionamento idrico all’interno del Presidio Forestale, in una sorgente lungo il percorso.
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Orosei – Dorgali Tappa caratterizzata da un prima parte che collega il centro abitato di Orosei con la marina percorrendo l’argine destro, recentemente sistemato, del fiume Cedrino, seguita da una seconda parte sempre pianeggiante in direzione sud, che attraversa tutto l’arenile, tra lo stesso e lo stagno, fino alla spiaggetta di Osala, limite amministrativo di Orosei. Da qui si raggiunge la spiaggia successiva di Cartoe contornando il promontorio di Punta Nera praticamente sugli scogli, in alcun punti rasentando l’acqua che talvolta potrebbe condizionare il passaggio. Un’alternativa consiste nel superare il promontorio scollinando con un percorso facilmente intuibile ma che insiste per buona parte in una proprietà privata. Dal limite sud della spiaggia di Cartoe inizia la terza parte del percorso, quella più impegnativa, che richiede il superamento dei due rilievi segnati sulle carte come Monte Irveri 616 slm e Monte Bardia 880 slm separati da un valico con strada cementata che conduce al centro di Cala Gonone. Da Monte Bardia, che domina l’abitato di Dorgali, si scende rapidamente, sul filo di cresta, fino alla sella di Buca Entu e da qui, con una suggestiva e antica mulattiera (Scala Omines) si raggiunge un vialetto lastricato che arriva fino al paese di Dorgali. Da segnalare la mancanza di sorgenti per approvvigionamento idrico, mancanza compensata da stupendi e continui panorami sul golfo di Orosei e dalla possibilità di apprezzare alcuni antichi insediamenti pastorali recentemente ristrutturati.
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Galtelli – Orosei Tappa di media lunghezza, ma abbastanza impegnativa, che collega i due centri di pianura superando il Monte Tuttavista che, dopo un avvicinamento iniziale in leggera pendenza, arriva ai 764 m in prossimità della grande croce del Cristo Bronzeo con notevole panorama della pianura sottostante. Percorsi circa due km su comoda sterrata si arriva alla vedetta dell’antincendio, altro notevole punto panoramico su tutta la marina di Orosei. Si scende ora verso Orosei prima in un canale boscato relativamente facile e successivamente affrontare un tratto roccioso conosciuto come Sa Fraicata con notevole pendenza. Si arriva, infine, al fondovalle su facile sterrata che, superati diversi forni di calce ormai in disuso, ci conduce alla nuova circonvallazione del centro abitato di Orosei e al santuario del Rimedio all’ingresso del paese. Da segnalare l’assenza di acqua lungo il percorso.
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