Pisello mugellano PAT Toscana

Si dice che tali piselli, chiamati “nostrali”, sono veramente diversi dagli altri ed assai apprezzati dai consumatori perché molto dolci e saporiti. Essendo una varietà a rischio di erosione genetica, il pisello mugellano è stato iscritto nel repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone. Un campione del seme è conservato presso la Banca Regionale del Germoplasma (B.R.G.) di Lucca. Al fine di mantenere e valorizzare il patrimonio del germoplasma vegetale locale, nel rispetto del quadro normativo regionale vigente, è in corso la conservazione anche “in situ” ad opera dei Coltivatori Custodi iscritti nell’apposito elenco regionale.

View More Pisello mugellano PAT Toscana

Pisello a tutta frasca aretino PAT Toscana

È un legume piccolo, liscio e di colore verde chiaro. Pianta ad accrescimento indeterminato; la sua coltura richiede terreni sabbiosi e leggermente concimati. Si semina in solchi nei periodi di settembre-ottobre oppure marzo. Le semine autunnali, rispetto a quelle primaverili, danno maggiore garanzia di sopravvivenza al gelo. La rincalzatura va effettuata prima che spuntino le frasche. Le piante crescono altissime e ricadono dalla frasca. I legumi, piccoli ma molto teneri e di sapore dolce (più di quello nano), maturano da maggio a giugno. Non richiedono trattamenti.

View More Pisello a tutta frasca aretino PAT Toscana

Pisello a mezza frasca aretino PAT Toscana

Legume piccolo con buccia morbida. Richiede terreni sabbiosi e abbondante concimazione. Si semina in solchi da ottobre a fine novembre, a distanza di 1-2 cm nel solco. Durante il ciclo va sarchiato, rincalzato e infrascato. La maturazione è scalare, da fine marzo a fine aprile. Il seme è piccolo con buccia morbida e particolarmente dolce. La coltura non richiede interventi fitosanitari.

View More Pisello a mezza frasca aretino PAT Toscana

Pinolo del Parco di Migliarino – San Rossore PAT Toscana

Il pinolo del Parco ha forma ovoidale non molto allungata; il guscio è di colore marrone scuro, il seme di colore bianco sporco. Si ottiene da pini della macchia mediterranea, di qui il sapore resinoso e il profumo molto intenso. Dopo la raccolta le pine vengono distese su teli su cui vengono lasciate per circa sette mesi per permetterne l’apertura. Dopo la separazione dei pinoli dalle pine, quelli migliori vengono immersi in acqua per eliminare la polvere marrone del guscio e poi sottoposti a un trattamento termico. I pinoli vengono schiacciati e separati dai gusci per decantazione, all’interno di una vasca di acqua. Successivamente vengono posti in un essiccatoio in cui si raggiungono le temperature di 90°C. Terminata questa operazione, viene tolta la nocella.

View More Pinolo del Parco di Migliarino – San Rossore PAT Toscana

Piattella pisana PAT Toscana

Il prodotto può essere consumato fresco o secco presentando ottime qualità organolettiche. La raccolta scalare e manuale dei legumi freschi inizia secondo tradizione per San Ranieri (17 Giugno) e si protrae fino a tutto Luglio. I legumi secchi si raccolgono a mano in Agosto e Settembre ma le operazioni di sgranatura e pulitura limitano notevolmente l’offerta di fagioli secchi. I fagioli di ‘Piattella Pisana’ freschi da sgranare o secchi costituiscono una vera prelibatezza per le loro particolari caratteristiche organolettiche, tanto da risultare un prodotto per buongustai ed esperti di legumi.

View More Piattella pisana PAT Toscana

Peschetti di Candia PAT Toscana

Frutti di peschi selvatici o inselvatichiti, spontanei, tra loro ibridati in una ricca scelta di varietà. La pezzatura del frutto è più piccola di quelle delle pesche selezionate, con un diametro che si aggira sui 3-4 cm; la forma va dalla rotonda alla subovata. A seconda della varietà, la polpa può essere gialla, bianca o bianco-verde marezzata di rosso per la presenza di antociani specialmente vicino al nocciolo (da cui il nome anche di moscatelli). Possono essere duracini (attacchi) o spiccagnoli (stacchi), questi ultimi specialmente se un po’ acerbi. Il nocciolo è sempre ben formato, molto legnoso, con un seme sempre maturo a spiccata germinabilità. L’aspetto esteriore è altrettanto variabile: pelle ricoperta di peluria che può essere giallo verdognola, giallognola con sfumature rosa e rosse, giallo crema o biancastra con chiazze rosse.

View More Peschetti di Candia PAT Toscana

Pesca trionfo rosso PAT Toscana

Varietà di origine americana, è stata ottenuta casualmente da seme nella seconda metà dell’Ottocento in Georgia. È stata introdotta in Italia negli anni trenta, periodo nel quale la produzione si aggirava intorno ai 115.000 quintali. Si presenta di colore rosso su sfondo giallo con venature rosse nella polpa. Il nocciolo tende a spaccarsi ma, a differenza della pesca trionfo bianco, non si spicca. Il frutto è piccolo, di forma oblunga-rotonda, con buccia provvista di un caratteristico tomento. La maturazione, precoce (10 giorni prima della “Redhaven”), avviene intorno all’ultima settimana di giugno e la prima di luglio. È una pesca saporita e molto apprezzata, soprattutto in passato, per l’epoca di maturazione.

View More Pesca trionfo rosso PAT Toscana

Pesca regina di Londa PAT Toscana

La tradizionalità della pesca regina di Londa è dovuta all’importanza della cultivar che si produce in zona da almeno 50 anni. Molto dolce, ben si presta ad essere usata per marmellate. La gente del luogo tuttavia afferma che l’impiego migliore è quello di gustarla fresca. Questa pesca, originaria di Londa, località nei pressi della Rufina (FI), viene tuttora commercializzata per il suo sapore e per la maturazione tardiva.
Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutale e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).

View More Pesca regina di Londa PAT Toscana

Pesca passerina PAT Toscana

Di calibro medio, è caratterizzata dal colore della buccia rosso vinoso, che si estende anche alla polpa man mano che procede la maturazione. Altra caratteristica è il sapore delicato, non molto zuccherino; matura intorno alla seconda decade di settembre. La maturazione avviene nella seconda decade di settembre.

View More Pesca passerina PAT Toscana

Pesca mora di Moriano Dolfi PAT Toscana

Ottenuta casualmente nella zona di Ponte a Moriano (LU), da genealogia sconosciuta; il clone originale, dal quale si sono stati ottenuti diversi ecotipi, è stato individuato a San Quirico di Moriano (LU) intorno al 1880. Successivamente, si è diffusa nelle province di Lucca, Pisa e Massa Carrara.
La tradizionalità della pesca mora di Dolfo è data dalla particolarità della cultivar che per le sue caratteristiche (rusticità, resistenza al freddo) si presta bene ad essere coltivata nella zona del morianese. è diversa nell’aspetto dalle altre pesche, per il colore scuro che presenta e a cui deve il nome. Si conserva meno a lungo delle altre pesche, e pertanto va consumata fresca entro 10 giorni dalla raccolta.

View More Pesca mora di Moriano Dolfi PAT Toscana