Vini della Toscana
SUVERETO DOP

Il vino Suvereto rosso si presenta di un brillante rosso rubino, tendente al granato. Ha un odore vinoso e delicato e un sapore asciutto e di buon corpo, vellutato e armonico, impreziosito da un eventuale sentore di legno. La variante Sangiovese ha caratteristiche simili, con una maggiore intensità della colorazione rubino e un profumo dal carattere più fine. Un intenso rosso rubino è anche la tonalità del Suvereto Merlot e del Suvereto Cabernet Sauvignon. Entrambe queste tipologie hanno un odore caratteristico e delicato (più elegante quello del Cabernet) e un sapore asciutto, armonico e di corpo. Per tutte le tipologie, il titolo alcolometrico minimo è di 12,50% vol. e 13,00% vol. per le menzioni Riserva.sapore asciutto e di buon corpo, vellutato e armonico, impreziosito da un eventuale sentore di legno. La variante Sangiovese ha caratteristiche simili, con una maggiore intensità della colorazione rubino e un profumo dal carattere più fine. Un intenso rosso rubino è anche la tonalità del Suvereto Merlot e del Suvereto Cabernet Sauvignon. Entrambe queste tipologie hanno un odore caratteristico e delicato (più elegante quello del Cabernet) e un sapore asciutto, armonico e di corpo. Per tutte le tipologie, il titolo alcolometrico minimo è di 12,50% vol. e 13,00% vol. per le menzioni Riserva.

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SUVERETO DOP

Vini della Toscana
MORELLINO DI SCANSANO DOP

I vini Morellino di Scansano si presentano di un intenso e limpido color rosso rubino, che invecchiando, nella variante Riserva, tende al granato. Anche il profumo è intenso, etereo, gradevole e fine. Il titolo alcolometrico è minimo 12,50% vol. nel vino base e 13,00% vol. con la menzione Riserva.

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MORELLINO DI SCANSANO DOP

Vini della Toscana
COLLI DI LUNI DOP

Il Bianco (11% vol.) è di colore paglierino, con odore delicato e gradevole e sapore asciutto, armonico e caratteristico. Il Vermentino e Vermentino Superiore (11,5% vol.) ha stessa tonalità, mentre il profumo è caratteristico, intenso e fruttato, e il sapore asciutto, armonico e delicatamente mandorlato. Nella variante Riserva (12,5% vol.), il colore è più intenso, così come il gusto mandorlato e la persistenza del profumo. Il Rosso (11,5% vol.) è rubino e tende al granato invecchiando; l’odore è delicato e vinoso, il sapore asciutto, fine e armonico. Nella Riserva, si ritrovano caratteristiche simili, con una maggiore persistenza degli odori e dei sapori e un gusto di corpo. Infine, l’Albarola (11,5% vol.) è paglierino, con riflessi verdolini, odore intenso e fruttato e sapore asciutto, fresco e caratteristico.

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COLLI DI LUNI DOP

Il fossa del Greppo PAT Toscana

E’ un formaggio prodotto da latte ovino, a pasta dura e stagionato. Le forme sono irregolari, approssimativamente cilindriche, con diametro di 15 cm ed altezza dello scalzo indicativamente compressa tra i 4 e i 9 cm. La crosta è di colorazione dal bruno al cinereo leggermente unta al tatto. La pasta si presenta di colore dal bianco carico al giallo paglierino, con tessitura molto compatta e tendente al friabile.

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Crisciolette di Cascio PAT

Il biscotto con l’unto ha forma di ciambella, colore dorato e consistenza friabile. Non molto dolce, ha profumo di menta. Si produce tutto l’anno. È un dolce che fa parte della tradizione contadina in quanto era la colazione dei “vignaioli”. Gli abitanti di Civitella Marittima venivano chiamati scherzosamente “bucunti”, perché questo biscotto era prodotto solo in questa zona. Si consuma con vini giovani.

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Il paesaggio policolturale di Trequanda

Il paesaggio agrario del comune di Trequanda costituisce un importante esempio del paesaggio tradizionale olivicolo della campagna senese in cui convivono sia aree olivicole sia importanti esempi dell’appoderamento mezzadrile caratterizzati da un ordinamento produttivo misto.  
L’area è situata al confine tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi. Dal punto di vista paesaggistico storicamente si potevano individuare tre sistemi principali: gli oliveti, i seminativi arborati (generalmente con olivi) e i boschi. Praticamente assenti erano i vigneti specializzati. Dal punto di vista tecnico, economico e gestionale questi sistemi erano fortemente integrati tra loro contribuendo, sia pure in modo diverso, all’economia del settore primario. Si tratta pertanto di elementi diversi di un mosaico paesaggistico sostanzialmente unitario.

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I paesaggi silvo-pastorali di Moscheta

Il paesaggio silvo-pastorale di Moscheta è un esempio significativo del ruolo storico dei monasteri nella gestione del territorio appenninico a partire dall’anno Mille. L’area si sviluppa attorno all’abbazia fondata intorno al 1037 da san Giovanni Gualberto, alla quale  nel 18° secolo è subentrata una gestione organizzata secondo lo schema della fattoria mezzadrile toscana, di cui  si conservano ancora alcuni edifici rurali.

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Paesaggio rurale storico delle praterie e dei canali irrigui della Val d’Enza

Paesaggio rurale storico delle praterie e dei canali irrigui della Val d’Enza Si tratta di un paesaggio agrario di praterie che ha preso forma distinta e che si mantiene attorno al fitto reticolo della irrigazione, il cui elemento fondamentale è il prato polifita permanente, come agroecosistema ricchissimo di biodiversità, maestria idraulica e sapienza agronomica, rivolto a soddisfare l’alimentazione delle razze bovine da latte.

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