Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna
punghèn, puntech
Biscotto a forma di topo fatto con farina “0”, uovo, lievito, latte, burro, aromi naturali. L’impasto viene lavorato amalgamando bene tutti gli ingredienti; gli si da la forma di un topino. Per formare gli occhi si usano due chicchi di uva sultanina o gocce di cioccolato.
Tradizionalità
Durante il ‘400 il camposanto di Comacchio subì una terribile invasione di ratti che provocò grande turbamento in tutta la popolazione. Di qui l’appello alla Vergine, che allontanò la calamità dalla città dei “trepponti” aprendo la strada a questa rievocazione in chiave gastronomica assolutamente specifica del centro di Comacchio. I Topi erano i dolci tipici della ricorrenza o commemorazione dei defunti. Ancora oggi soprattutto presso le famiglie dove permane questa tradizione, si consumano il 2 novembre.
Curiosità
Durante la festività dei morti e dei Santi è tradizione preparare un numero di biscottini a forma di topo pari al numero dei componenti della famiglia, cosicché ciascuno possa esorcizzare quanto successo in passato mangiando il topino.
Referenze bibliografiche
- La giustificazione storica è assicurata da documenti commerciali risalenti al 1974.
Territorio di produzione
Comune di Comacchio, provincia di Ferrara.
Topino d’Ognissanti PAT Emilia Romagna
Durante la festività dei morti e dei Santi è tradizione preparare un numero di biscottini a forma di topo pari al numero dei componenti della famiglia, cosicché ciascuno possa esorcizzare quanto successo in passato mangiando il topino.
Mandorlato al cioccolato di Modigliana PAT Emilia Romagna
Intrigoni o Sfrappole all’Emiliana PAT Emilia Romagna
Questo è il tipico dolce di Carnevale, che viene fatto in forma di strisce lunghe circa 10 centimetri e ripiegate su loro stesse come per intrigarle. E’ proprio da questa particolare forma che trae il suo nome.