Torta di riso di Massa e Carrara PAT Toscana

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana

È un dolce a base di uova, riso, latte e liquore. Il prodotto finito è una torta, circolare o rettangolare, a seconda della teglia, formata da uno strato di riso come base ed uno strato di crema tipo budino. Superficialmente ha un colore bruno-caramellato, internamente un colore giallo crema; l’odore è delicato e gradevolmente aromatizzato

Si cuoce il riso per circa 10 minuti in acqua leggermente salata, si scola, si passa sotto l’acqua fredda e si mette ad asciugare in un canovaccio. Sbattere le uova con lo zucchero, si aggiungono liquori, limone grattugiato, vanillina e latte. Si prepara la teglia con uno strato di riso e vi si fa scivolare sopra il composto cremoso precedentemente ottenuto. La cottura, che avviene in forni a legna o a gas, è lenta, talvolta supera le 2 ore.

Tradizionalità

Dolce caratteristico dei periodi festivi, quali la Pasqua e le ricorrenze delle festività del Patrono in alcuni paesi. Un tempo veniva cotto in teglie di terracotta e forni a legna. Si trova tutt’oggi in vendita in forni e pasticcerie locali, ed anche la mescolanza di liquori che fa parte degli ingredienti ancora viene preparata in alcune drogherie.

Produzione: La produzione di torta di riso di Massa-Carrara è quantificabile in circa 40-50 quintali annui, venduti per buona parte in ambito provinciale. Per il giorno di San Vitale in località Mirteto (Massa) si tiene la Sagra della torta di riso durante la quale viene premiata la torta migliore.

Territorio di produzione

Viene realizzata nei comuni di Montignoso, Massa e Carrara.

Lardo vergine di maiale PAT Toscana

Il “groppone” di maiale viene squadrato, salato e fatto riposare in cella frigorifera o cantina fresca per almeno 120 giorni; le razze di suino utilizzate sono la Large White e la Landrance, razze i cui esemplari raggiungono pesi elevati e vengono macellati oltre i 190 kg.

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Schiaccia alla campigliese PAT Toscana

Si racconta che nel 1448, in occasione dell’assedio posto a Piombino da Alfonso I Re di Napoli, anche Campiglia fu assediata in quanto roccaforte delle Repubblica Fiorentina. Venute a scarseggiare le provviste, alcune donne impastarono le poche uova rimaste con la farina e lo strutto (grasso di maiale estratto a caldo dalle parti grasse dell’animale)….

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Fava lunga delle Cascine PAT Toscana

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