Tortelli alla lastra PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’Emilia Romagna

Turtèl in tla lastra, tortèlle in tla lastra, tortéij in tla lastra, gussun

Farina di grano tenero, acqua e acqua di cottura della zucca, per la sfoglia; zucca, patata, lardo, cipolla e pecorino, per il ripieno.

Lessare le patate e la zucca in due pentole separate, scolare la zucca, stringerla in un canovaccio e tenere la sua acqua di cottura. Passare le patate e la zucca nel passaverdure. In una padella soffriggere il lardo con carota, sedano, cipolla, una cimetta di rosmarino e aglio, quindi miscelare il tutto (patate, zucca e soffritto) ed impastare con del pecorino stagionato. Prendere la farina, aggiungere un pizzico di sale, aggiungere volta per volta acqua e acqua di cottura della zucca ed impastare bene, fino ad ottenre un impasto omogeneo.

Tirare la sfoglia a mano con il matterello, e riempirla con l’impasto preparato in precedenza. Sezionare con una rotellina da cucina i tortelli che dovranno avere una grandezza di cm 10×20 circa, con uno spessore totale di 1 cm circa. Il tortello verrà poi cotto sul testo (disco di terracotta), sarà da servire molto caldo ed eventualmente i più golosi potranno stenderci sopra una fetta di gota (guancia di maiale).

Tradizionalità

Da sempre considerato una delle prelibatezze delle terre della Romagna-Toscana, è sicuramente uno dei migliori alimenti “poveri” ottenuti dalla felice combinazione dei prodotti delle magre terre del crinale appenninico. Il tortello sulla lastra si mangia verso la fine dell’autunno, soprattutto per Ognissanti.

Curiosità

“Par cundì al pateti e la zöca U i vó la dóta d’una dòna bröta”.

Referenze bibliografiche

  • Tonelli, A tavola con il contadino romagnolo, 1986;
  • Giovanni Pietro Assirelli, Paysan Métayer (contadino mezzajuolo) de la commune de roccasancasciano (Romagne-Toscane – Italie) 1896;
  • Gianni Quondamatteo, Grande Dizionario (e ricettario) Gastronomico Romagnolo, 1978;
  • Armando Ravaglioli, I quaderni dell’Acquacheta (memorie e attualità di Rocca San Casciano e della Valle del Montone, 1986.

Territorio di produzione

Provincia di Forlì-Cesena, alta Valle del Bidente e alta Valle del Savio

Patona o castagnaccio PAT Emilia Romagna

Farina di castagne, acqua e un pizzico di sale. Occorrono: Farina di castagne, acqua tiepida, un pizzico di sale, un cucchiaio di olio d’oliva, una teglia ben unta. La pasta dovrà essere abbastanza liquida e senza grumi e la si dovrà cuocere in forno caldo per circa mezz’ora. Sarà pronta quando avrà assunto l’aspetto caratteristico:…
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Stracchino gelato PAT Emilia Romagna

Panna montata, zucchero, mandorle tostate, zucchero vanigliato, cioccolato di copertura, caffè, uova, marsala o vino bianco. Ripartire in 5 recipienti la panna (se troppo densa diluirla con una tazza di latte) in recipienti di varia grandezza. Amalgamare, nel più grosso, le mandorle tritate fini, nel secondo il caffè macinato finissimo, nel terzo la vaniglia, nel…
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Crescenta fritta, cherscènta frètta PAT Emilia Romagna

È una specialità gastronomica tradizionale tipica delle provincia di Modena. Da disciplinare viene chiamata “crescenta fritta” ma è comunemente noto come “crescentine fritte”. Si tratta di un piccolo gustosissimo bocconcino di pasta leggermente lievitata fritto in strutto o olio bollente e servito ancora caldo e fragrante. La ricetta originale è depositata alla Camera di Commercio di Modena e prevede sia ingredienti obbligatori che facoltativi.

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