Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Basilicata
La ricchezza in fibre lo rende interessante per prevenire alcuni problemi gastro-intestinali
Simile al più noto “Biscotto ad otto” di Latronico, “U’ Zuzumaglie” si diversifica per la forma, le dimensioni, la consistenza e gli ingredienti.
Anticamente si usava la farina di segale o lo scarto della farina utilizzata per pane e biscotti (faritieddu), sale, acqua e lievito madre. All’impasto segue la spezzatura e la formatura, poi la lievitazione che dura circa un paio di ore, la bollitura in acqua e infine la cottura in forno a legna o alimentato a legna.
L’aspetto è di colore scuro, pasta ruvida e poco elastica, sapore intenso e gustoso, leggermente morbido rispetto al biscotto classico, ricco di fibre alimentari. Proprio perché non troppo duro, veniva dato ai bambini per lenire i fastidi gengivali dovuti alla fuoriuscita dei dentini.
Si produce durante tutto l’anno in quanto non è legato ad una particolare ricorrenza. La sua ricchezza in fibre alimentari lo rendono un prodotto interessante per prevenire alcuni problemi gastro-intestinali.