NUOVO TESTAMENTO Versione Ufficiale CEI
La descrizione della nascita o natività di Gesù (o soltanto Natività, per antonomasia) è contenuta nei vangeli, canonici, secondo Matteo e secondo Luca oltre che nell’apocrifo (tardivo e leggendario) Protovangelo di Giacomo.
I due testi canonici di Matteo e Luca presentano narrazioni differenti e indipendenti ma concordano sugli elementi centrali dell’evento:
- la nascita a Betlemme (cfr. Michea 5,1);
- al “tempo di re Erode”;
- da Maria promessa sposa di Giuseppe;
- con un concepimento verginale (cfr. Isaia 7,14) per opera dello Spirito Santo.
I racconti di Mt e Lc appaiono complementari quanto ad altri elementi narrati, come l’annunciazione a Giuseppe o Maria, la manifestazione di Gesù ai magi o ai pastori, la cornice fornita dall’astro o dal censimento. Inoltre Mt tace l’iniziale residenza degli sposi a Nazaret, dando l’impressione al lettore che si trovassero già a Betlemme.
LUCA 2 : 1 -20 Nascita di Gesù e visita dei pastori
[1] In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.
[2] Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.
[3] Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.
[4] Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,
[5] per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
[6] Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
[7] Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
[8] C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.
[9] Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,
[10] ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:
[11] oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.
[12] Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.
[13] E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva:
[14] “Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama”.
[15] Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”.
[16] Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
[17] E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
[18] Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano.
[19] Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
[20] I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Contrariamente a quanto alcuni sostengono, “quando la Chiesa celebra la nascita di Gesù nella terza decade di dicembre, attinge all’ininterrotta memoria delle prime comunità cristiane riguardo ai fatti evangelici e ai luoghi in cui accaddero. Non fu una scelta arbitraria per soppiantare antiche feste pagane”.
Tardiva è la coincidenza dell’anno 1 dell’era cristiana con il 753 dalla fondazione di Roma, in quanto risalente al monaco Dionigi il Piccolo nel VI secolo.
L’evento ha goduto di una notevole fortuna nella tradizione artistica cristiana. Dall’epoca medievale nella tradizione cattolica viene raffigurato anche col presepe.