La verbena è una pianta erbacea sia ornamentale che officinale.
Verbena officinalis L è un’erba perenne nativa dell’Europa appartenente alla famiglia delle Verbenaceae. Cresce fino a un metro di altezza, con un portamento eretto e preferisce suoli calcarei.
La verbena è una pianta conosciuta come ornamentale e ne esistono molte varietà diverse che crescono sino anche a 80 centimetri di altezza e hanno un portamento cespuglioso o arbustivo.
Le foglie della verbena sono solitamente di colore scuro, a forma lanceolata, margine dentato e ricoperte da una leggera peluria; i suoi fiori ricordano vagamente le primule anche se sono raggruppati in infiorescenze e le dimensioni sono più minute.
La colorazione delle corolle è molto diversa a seconda delle varietà: sfumature dal bianco al rosa, dal rosso al viola e dal porpora al blu. La sua fioritura è quindi molto apprezzata dai progettisti di giardini e dagli amanti del verde perché tinge di vari colori per un periodo molto prolungato che parte da fine della primavera sino al inizio del inverno.
Esigenze di coltivazione della verbena
Le verbene si coltivano in primavera all’aperto in terra, ma si possono coltivare anche in vaso. Le piante hanno bisogno di posizioni di pieno sole e terreno sempre umido, ma senza ristagni d’acqua. In estate occorre irrigarle abbondantemente alla sera tardi, in quanto «colpi di siccità» possono causare la caduta dei boccioli fiorali, evitando che il terreno diventi fradicio.
Per avere un’abbondante fioritura concimate le verbene regolarmente con prodotti liquidi specifici per piante da fiore (almeno 2-3 volte la settimana). Asportate 1-2 rami ogni settimana, gli ultimi 4-6 cm, di vegetazione in modo da stimolare la formazione di nuovi germogli e di fiori.
Semina della Verbena
La verbena si riproduce per semina in semenzaio nel periodo febbraio-marzo. I semi, piccolissimi e di colore scuro, vanno cosparsi sulla superficie del terriccio bagnato e poi ricoperti con un sottile strato di sabbia fine.
Quando la pianta di verbena comincerà a svilupparsi potremo invasarla o metterla a dimora eseguendo un trapianto meglio se nel periodo autunnale in modo che a primavera con la ripresa vegetativa avrà più energia e crescerà più forte.
Annaffiatura
Richiede regolari annaffiature durante i periodi siccitosi e soprattutto d’estate. In genere si somministrano moderate dosi di acqua e si evita di bagnare le foglie per evitare il rischio di malattie fungine. Le annaffiature in inverno vanno ridotte o sospese del tutto a seconda del clima.
Se vogliamo mantenere una buona fioritura sarà ottimo imparare a cimare gli steli fiorali, intervento molto semplice eseguibile con il taglio dei rami fiorali che sono già appassiti; in questo modo la pianta sarà spinta a fare altri fiori per assicurarsi la sua produzione di frutti e di semi.
Alcune verbene hanno un portamento ricadente o strisciante che rende veramente molto interessante il suo uso estetico dai balconi e dalle sporgenze delle case proprio perché può essere coltivata in vasi o cestini sospesi creando vistose macchie di colore.
Riproduzione per talea
Questo metodo di propagazione agamica che produce piante geneticamente uguali a quella madre viene effettuata nel mese di agosto.
- Si prelevano dai rami sani e vigorosi talee apicali lunghe circa 8 cm e si eliminano le foglie situate nella parte bassa.
- Le parti tagliate si trattano prima con un po’ di ormone radicante e subito dopo si mettono a radicare in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali ad un temperatura compresa tra i 16 ed i 18°C.
- Per tutto il tempo necessario alla radicazione il substrato va mantenuto leggermente umido. La comparsa di nuove foglie segnala l’avvenuta radicazione e le piantine potranno essere ripicchettate o in vaso o in piena terra.
Le varietà di verbena
La verbena rappresenta sicuramente una delle piante più conosciute al mondo in quanto è dotata di numerose proprietà e benefici estremamente utili al corpo umano.
Si tratta di una pianta apprezzata già nei tempi antichi da poeti e scrittori che la ritenevano addirittura sacra. Oggi essa viene adoperata in modo particolare in campo erboristico per curare alcuni fastidiosi disturbi e problematiche lievi.
Verbena: varietà
La verbena ha numerose varietà. Al giorno d’oggi infatti le specie conosciute sono circa duecentocinquanta.
Le più comuni sono:
- la verbena Officinalis, composta da foglioline esigue e lisce;
- la verbena nana, caratterizzata da un’altezza abbastanza ridotta;
- la verbena Bonariensis, dotata di foglie di colore rosa;
- la verbena Canadensis, le cui foglie invece hanno una forma ovale;
- la verbena Peruviana, la cui particolarità sono i fiori di colore roso;
- la verbena Venosa, le cui foglie sono verde scuro ed hanno una forma rotondeggiante;
- la verbena ibrida, che si ottiene dall’incrocio della pianta con diverse altre specie.
La Verbena officinalis è invece una varietà che cresce anche spontaneamente nella nostra penisola ed è utilizzata più per uno scopo curativo.
Usi della verbena
La maggior parte delle varietà di verbena sono utilizzate come ornamentali per abbellire con le loro fioriture abbondanti sia i giardini che gli orti e i balconi.
La verbena officinale è invece conosciuta da molto tempo per le sue proprietà salutari e quindi viene utilizzata come pianta officinale.
Viene raccolta anche allo stato spontaneo oppure appositamente coltivata nelle aziende agricole con produzione di officinali per venire poi venduta nei negozi specializzati come le erboristerie. In questi negozi la verbena verrà poi venduta come integratore naturale, in diverse forme di assunzione.
Troveremo così formulazioni di verbena come la specie per tisana, la tintura madre, l’olio essenziale, i fiori di Bacho altri prodotti monodose.
Le proprietà benefiche della verbena sono essenzialmente quelle di aiutare la digestione, combattere i dolori, in particolare il mal di testa grazie alle sue proprietà analgesiche; ad uso topico è un ottimo cicatrizzante.
L’utilizzo di rimedi naturali, come quelli descritti, per problemi di salute di un certo peso, non può che essere un coadiuvante, magari per calmare i sintomi, e non deve escludere quindi il ricorso ai medicinali di sintesi! Prima di qualsivoglia cura fai da te ASCOLTATE SEMPRE IL VOSTRO MEDICO CURANTE. – Leggi le avvertenze d’uso
Ortica, Urtica dioica L.
Pianta erbacea perenne con rizoma strisciante, alta fino a 150 cm. Le foglie sono decidue, dentate o lobate, verde scuro sulla pagina superiore, biancastre su quella inferiore. I fiori sono bianchi o rosati, piccoli e raccolti in vistose infiorescenze, chiamate corimbi. I frutti sono piccole capsule.
Karitè, Vitellaria paradoxa CF Gaertn
La raccolta dei frutti dell’albero di karité viene fatta dalle donne del posto e si svolge da Giugno fino a Settembre. Successivamente i semi vengono liberati dalla polpa che li avvolge, selezionati e messi a essiccare al sole. Una volta pronti, vengono pesati e macinati fino a ottenere una pasta dalla consistenza burrosa. La composizione…
Mirtillo nero, Vaccinium myrtillus L.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il nome Vaccinium ha un’origine non sicura e deriverebbe dal termine greco “vakintos” che significa giacinto a fiore blu, in riferimento al colore delle bacche. Myrtillus è invece il diminutivo di myrtus, che significa mirto, per la somiglianza delle bacche e delle foglie con quelle del mirto.
NOTE: durante la seconda…
Mirtillo rosso, Vaccinium vitis idaea L.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI:il nome “vaccinium” deriva da vacca, in quanto si tratta di una pianta di cui le mucche dei pascoli montani ne sono ghiotte. “Vitis”=vite in quanto i suoi frutti assomigliano agli acini dell’uva. “Idaea”= dal Monte Ida, a Creta. La pianta in realtà non vegeta in questo luogo, quindi si tratta…