Le Ville Italiane
Villa Spada risale probabilmente alla fine del Settecento, quasi certamente attribuibile a Giovanni Batista Martinetti, presente a Bologna a partire dal 1774, in quel periodo la tenuta apparteneva a Iacopo Zambeccari, che morì nel 1795. Fu poi acquistata nel 1820 dagli Spada, dei quali si può ancora ammirare lo stemma sulla facciata meridionale della villa.
Negli anni ’60 del secolo scorso l’edificio passò al Comune di Bologna, che dal 1990 lo rese sede del Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Villa Spada è una meravigliosa villa settecentesca che si trova a Bologna, nel cuore dell’omonimo parco. L’accesso principale del parco si affaccia su via Saragozza poco prima che, partendo dal centro cittadino, questo incontri il Portico del Meloncello.
La villa venne costruita su progetto di Giovan Battista Martinetti, un architetto di stile neoclassico che viveva a Bologna insieme alla moglie Cornelia. Martinetti faceva parte della nuova borghesia cittadina ed era un simpatizzante filonapoleonico, mentre sua moglie Cornelia era l’anima del vivace salotto che si riuniva all’interno della loro casa in via San Vitale.
Villa Spada fu proprietà privata della famiglia Zambeccari, una delle più importanti in città, fino al 1811. Dopo questa data venne acquistata dalla Marchesa Beaufort, sposata con un principe romano di nome Clemente Spada Veralli. Proprio in questo momento la villa assunse la denominazione con cui tutti noi oggi la conosciamo, e il parco venne ulteriormente allargato fino a congiungersi con via Saragozza, che correva già all’epoca ai lati dell’entrata principale.
All’epoca del controllo austriaco su Bologna la villa venne scelta come quartier generale delle truppe austriache a partire dal 1849, per la sua bellezza architettonica e per la sua posizione relativamente isolata ma al contempo vicina alla città.
In epoca moderna la storia della villa ha visto altri passaggi di proprietà. All’incirca nel 1920 venne acquistata dalla famiglia Pisa, una famiglia di industriali molto attivi nella zona di Bologna, che in quel momento stava vivendo un grande periodo di crescita ed espansione.
Villa Spada rimarrà di loro proprietà fino agli anni ‘60, quando venne acquistata dal Comune di Bologna e aperta al pubblico. Anche il parco divenne allora proprietà del Comune, un’area verde che si estende per 6 ettari sulla collina decorata da meravigliose sculture e abbellimenti originali, in parte perduti. Il giardino venne disegnato dallo stesso Martinetti rifacendosi alla grande tradizione del giardino all’italiana, caratterizzato dalla presenza di statue e di siepi geometriche.
Addentrandosi nel parco dall’ingresso principale via Saragozza e mantenendo il lato sinistro si incontra lungo la scalinata un memoriale dedicato alle 128 donne partigiane bolognesi vittime dei cruenti scontri avvenuti durante la fine della Seconda Guerra Mondiale, inaugurato negli anni ‘70.
Il resto del parco si sviluppa in direzione di San Luca ed è occupato da grandi prati e da una folta vegetazione. Da uno dei suoi prati, quello posto più in alto di tutti, si può ammirare una meravigliosa panoramica del centro storico di Bologna: per questo il motivo il parco di Villa Spada è uno dei più frequentati di tutto il centro storico.
Nell’estate del 1849 Villa Spada vide transitare nella torretta neomedievale – eretta nel giardino della villa – tra il 7 e l’8 agosto due prigionieri illustri: il padre barnabita Ugo Bassi ed il capitano milanese Giovanni Livraghi, catturati qualche giorno prima dagli imperiali a Comacchio, in fuga verso Venezia dopo la fine della Repubblica Romana. Alle ore 18 del 7 agosto Bassi e Livraghi entrarono nella Villa, prima di essere condotti alle 22 nelle carceri della Carità di via S. Felice. I due fecero ritorno al quartier generale austriaco l’indomani a mezzogiorno, quando fu comunicata loro la sentenza di condanna a morte. All’una Bassi e Livraghi lasciarono per l’ultima volta Villa Spada, per compiere l’ultimo viaggio verso il portico della Certosa, dove furono fucilati dagli uomini del generale Gorzkowski. Dimora di un principe turco nella seconda metà dell’Ottocento, attorno al 1920 la villa passò ai Pisa i quali aprirono su via Saragozza l’attuale accesso principale al parco. Negli anni Sessanta la proprietà fu acquisita dal Comune di Bologna, ed aperta al pubblico nel decennio successivo. Dal 1990 la villa ospita il Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Andrea Spicciarelli
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