Con la denominazione di origine protetta Teroldego Rotaliano si identificano quattro tipologie di vini: Rosso, Rosato, Superiore e Superiore riserva.
Uvaggio
I vini della denominazione Teroldego Rotaliano devono essere prodotti utilizzando le uve del vitigno Teroldego.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Il Teroldego Rotaliano di tipo rosso (11,5% vol.) si presenta con un aspetto rubino piuttosto intenso, impreziosito da orli violacei; l’odore è caratteristico, fruttato e particolarmente intenso e si accompagna ad un gusto asciutto, sapido, lievemente tannico, con un retrogusto di mandorla e un elemento leggermente amarognolo. La variante di tipo rosato (11,5% vol.), invece, si presenta con una tonalità rosata che sfuma verso il granato; l’odore è caratteristico e gradevolmente fruttato, mentre il sapore risulta asciutto, sapido, leggermente amarognolo e arricchito da un lieve gusto di mandorla. Ci sono infine le versioni Superiore e Superiore riserva, che sono di colore rubino, con tendenza verso il rosso mattone; hanno un odore gradevole, etereo e persistente e un sapore asciutto, sapido, pieno e armonico, anche un po’ tannico e accompagnato da un piacevole retrogusto amarognolo.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione coincide con il cosiddetto Campo Rotaliano, all’interno della provincia di Trento. Un’area pianeggiante che si sviluppa sulla destra dell’Adige ed è attraversata dal torrente Noce.
Specificità e note storiche
La prima citazione ufficiale che colloca il vitigno Teroldego nella provincia di Trento risale al 1480. La mole di riferimenti più importante, però, è quella rintracciabile nelle Cronache del Concilio di Trento, scritte da Michelangelo Mariani nel 1673.
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