SCARICA in formato PDF DISCIPLINARE VINO SANNIO DOP
Nella Denominazione di Origine Protetta “Sannio” rientrano una vasta gamma di vini, appartenenti a categorie eterogenee: Bianco, Rosso, Rosato, Frizzante e Spumante, oltre alle varianti Riserva, Superiore e Novello. Ci sono poi molte produzioni monovitigno: Aglianico, Aglianico-Piedirosso, Barbera, Coda di Volpe, Fiano, Greco, Moscato, Piedirosso, Sciascinoso. Infine, sono disciplinate anche diverse produzioni con indicazione di sottozona: Guardia Sanframondi o Guardiolo, Sant’Agata dei Goti, Solopaca, Solopaca Classico e Taburno. Un elenco dettagliato ed esaustivo è rintracciabile nel disciplinare.
Uvaggio
Per la produzione dei vini bianchi è richiesto un 50% (minimo) di uve da Trebbiano toscano e Malvasia bianca di Candia. Rossi e rosati, invece, necessitano di un 50% di Sangiovese. Le varianti Spumante (base, Metodo classico e Di qualità) richiedono almeno il 70% di Aglianico e/o Falanghina. Infine, in tutte le produzioni con indicazioni di vitigno, quest’ultimo deve rappresentare almeno l’85% della base ampelografica dei vitigni utilizzati. In tutti i vini della denominazione, a completamento delle quote mancanti, è ammesso l’uso di altri vitigni a bacca analoga, idonei alla coltivazione in provincia di Benevento.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
L’ampia gamma di vini che rientrano nella denominazione fa si che le caratteristiche organolettiche espresse risultino altrettanto variegate. Le peculiarità di ciascuna produzione, puntualmente rintracciabili nel disciplinare, sono influenzate da differenti fattori: il vitigno prevalente, il metodo di vinificazione, la sottozona di produzione. In generale, però, tutti i vini Sannio risultano equilibrati e originali.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione, pur essendo ampia e coincidendo con il territorio dell’intera provincia di Benevento, appare caratterizzata da una sufficiente uniformità morfologica, con un andamento sostanzialmente collinare.
Specificità e note storiche
Elementi archeologici confermano che la provincia di Benevento era zona di produzione vitivinicola già nel II secoloa.C.
Sannio DOP
Per la produzione dei vini bianchi è richiesto un 50% (minimo) di uve da Trebbiano toscano e Malvasia bianca di Candia. Rossi e rosati, invece, necessitano di un 50% di Sangiovese. Le varianti Spumante (base, Metodo classico e Di qualità) richiedono almeno il 70% di Aglianico e/o Falanghina. Infine, in tutte le produzioni con indicazioni di vitigno, quest’ultimo deve rappresentare almeno l’85% della base ampelografica dei vitigni utilizzati. In tutti i vini della denominazione, a completamento delle quote mancanti, è ammesso l’uso di altri vitigni a bacca analoga, idonei alla coltivazione in provincia di Benevento.
Vini della Campania
CASAVECCHIA DI PONTELATONE DOP
Sia il vino Rosso che il Rosso Riserva presentano le medesime caratteristiche organolettiche, differenziandosi solo sotto il profilo del titolo alcolometrico volumico totale minimo, che nel primo caso è di 12,5% vol. e nel secondo di 13% vol. Alla vista, il Casavecchia di Pontelatone si presenta rosso rubino, con intensità variabile e tendenza a virare…
Vini della Campania
CILENTO DOP
Il Cilento Rosso (titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,5% vol.) si presenta color rubino, con odore caratteristico e vinoso, unito ad un sapore asciutto e delicato, che si fa più corposo e sapido nella variante Aglianico (12% vol.). Il rosato (11% vol.), invece, ha una tonalità rosa la cui intensità può variare con le diverse…
Vini della Campania
FALERNO DEL MASSICO DOP
Il Falerno del Massico bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 12% vol.) ha un aspetto bianco paglierino, con riflessi verdognoli. L’odore risulta vinoso e gradevole e il sapore asciutto e sapido. Il Falerno del Massico rosso (12,5% vol.) e la sua variante Riserva, invece, ha un’intensa tonalità rubino, che invecchiando tende al granato. L’odore libera…