I vini bianchi appartenenti alla Denominazione di Origine Protetta “Lugana” sono prodotti sia nella versione base che in quelle Superiore, Riserva, Vendemmia tardiva e Spumante.
Uvaggio
L’uvaggio di base con cui si realizzano i vini Lugana proviene da vigneti composti prevalentemente da vitigno Trebbiano di Soave, conosciuto in loco come Turbiana o Trebbiano di Lugana. Possono concorrere, fino ad un massimo del 10%, anche altri vitigni a bacca bianca non aromatici coltivabili in Lombardia.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Il Bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 11% vol.) e le varianti Superiore e Riserva (12% vol.) presentano peculiarità simili. L’aspetto è paglierino (anche verdolino nel superiore) e con l’invecchiamento tende al dorato. Il profumo è caratteristico, delicato e gradevole, abbinato a un sapore fresco (nella versione base), morbido, armonico, che spazia dal secco all’abboccato. Il Vendemmia tardiva (13% vol.), invece, è dorato che tende all’ambrato; il profumo è intenso, gradevole e caratteristico e il sapore spazia dall’amabile al dolce ed è armonico, vellutato, di corpo. Nello spumante (11,5% vol.) torna il colore paglierino, accostato ad una spuma fine e persistente. Il profumo è fragrante con sentore fruttato (metodo Charmat) o con bouquet fine (metodo classico). Il sapore è fresco, sapido, fine e armonico.
Zona di produzione delle uve
I vini Lugana nascono in una circoscritta porzione di territorio al confine tra Lombardia e Veneto, affacciata sul lago di Garda. Si tratta di un’ampia area pianeggiate il cui clima, proprio a causa della presenza del lago, si discosta molto da quello della Pianura Padana, caratterizzandosi per estati meno torride e inverni più miti.
Specificità e note storiche
Le prime menzioni del vino Lugana sono quelle contenute nel “De naturali vinorum historia” di Andrea Bacci (1595) e nelle “Memorie bresciane” di Ottavio Rossi (1693).
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