Il vino identificato dalla Denominazione di Origine Protetta “Nasco di Cagliari” viene prodotto sia nella versione base che nelle varianti Liquoroso e Liquoroso riserva.
Uvaggio
I vini Nasco di Cagliari sono prodotti utilizzando con assoluta prevalenza le uve del vitigno Nasco (almeno il 95%). A queste si può aggiungere una piccola quota di uve da altri vitigni, purché idonei alla coltivazione in Sardegna.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Il Nasco di Cagliari bianco si presenta con un aspetto che può spaziare dal giallo paglierino al dorato. Il sapore che lo accompagna è gradevole, caratteristico e manifesta un gusto che può andare dal secco al dolce. Le note olfattive rivelano un vino fine e delicato, con un titolo alcolometrico volumico totale minimo di 13,5% vol. Le varianti Liquoroso e Liquoroso riserva (17,5% vol.), invece, hanno una colorazione che può andare dal giallo paglierino all’ambrato, abbinata ad un odore intenso, etereo, impreziosito da sentori di frutta matura; il sapore è gradevole e va dal secco al dolce.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione interessa i territori di quattro diverse province: Cagliari, Medio Campidano, Carbonia-Iglesias e Oristano. Si tratta di un’area estremamente variegata, soprattutto sotto il profilo geologico.
Specificità e note storiche
Il Nasco è un vitigno molto particolare, considerato uno dei più antichi d’Italia. Le sue origini sono incerte e difficili da ricostruire, tanto che la tesi più accreditata è quella che lo considera un vitigno autoctono sardo. Il nome deriverebbe da “muschio” (Muscus) e questo spiegherebbe anche gli aromi che si percepiscono sia nell’uva che nel vino.
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