SCARICA in formato PDF DISCIPLINARE VINO GROTTINO DI ROCCANOVA DOP
La Denominazione di Origine Protetta “Grottino di Roccanova” identifica quattro tipologie di vino: rosso, rosso riserva, bianco e rosato.
Uvaggio
Sia il Grottino di Roccanova rosso che il rosso riserva sono prodotti con una base di uve da vitigno Sangiovese (dal 60% all’85%), Cabernet Sauvignon (dal 5% al 30%, unite a Malvasia nera di Basilicata (tra il 5% e il 30%) e Montepulciano (tra il 5% e il 30%). Infine, possono concorrere, fino a un massimo del 10%, altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione in Basilicata. Per il Bianco, invece, si utilizza in prevalenza Malvasia bianca di Basilicata (minimo 80%), unita ad altri vitigni a bacca bianca non aromatici. Infine, il Rosato è realizzato con Sangiovese (dal 60% all’85%), Cabernet Sauvignon (dal 5% al 30%), Malvasia nera di Basilicata (dal 5% al 30%) e Montepulciano (dal 5% al 30%). Anche in questo caso, possono concorrere altri vitigni a bacca nera non aromatici, fino alla quota del 10%.
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Il Grottino di Roccanova rosso (titolo alcolometrico volumico totale minimo 12% vol) si presenta in una piacevole tonalità rubino, con odore intenso e persistente e sapore tipico, caratteristico e secco. Nella variante Riserva, la colorazione tende al granato e il titolo alcolometrico sale a 13% vol. Il Grottino di Roccanova bianco (11% vol), invece, è giallo paglierino, accompagnato da un odore intenso e fruttato e da un sapore secco e tipico. Infine, il Rosato (11,50% vol) emana sempre un odore intenso e fruttato, ma abbinato ad un sapore fresco, equilibrato e secco.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione è un’area collinare piuttosto circoscritta, di cui fanno parte i comuni di Roccanova, Sant’Arcangelo e Castronuovo di Sant’ Andrea. Si caratterizza per la presenza di due corsi d’acqua: il fiume Agri e il torrente Serrapotamo. Il clima è temperato.
Specificità e note storiche
La citazione più antica di un vino proveniente dall’area del Grottino di Roccanova è di Plinio, contenuta nel suo Naturalis Historia.