Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Prodotto dolciario a base di farina, uova, zucchero, uvetta passita, pinoli, uova e lievito di birra. Di
forma circolare con diametro di circa 5 cm, le Zippole si friggono in olio bollente. Croccanti e dorate in superficie, presentano un impasto morbido e gustoso.
METODO DI PRODUZIONE
Tutti gli ingredienti vengono miscelati in un recipiente, avendo cura di sciogliere il lievito di birra in acqua calda. L’impasto viene lavorato fino a raggiungere una consistenza abbastanza morbida e lasciato lievitare fino a quando ha raddoppiato il proprio volume. A questo punto si recuperano, manualmente o per mezzo di un cucchiaino, dei pezzi d’impasto, messi poi a friggere in olio bollente. Quando tutta la pasta è cotta, in una padella, si procede allo scioglimento del miele che sarà versato sopra le Zippole, ricoprendole completamente.
CENNI STORICI
La preparazione delle Zippole avviene tradizionalmente l’ultimo giorno dell’anno ma si trovano ancora presso le famiglie locali fino alla Befana. Un tempo, infatti, andavano a riempire le calze destinate ai bambini, insieme alla frutta secca. Altra antichissima tradizione di origine contadina, legata a questi dolci, riscoperta e valorizzata nei primi anni ottanta dalla Ludoteca Comunale, è il Sasso di Capodanno: la sera del 31 dicembre i bambini, per le vie del centro storico del paese, vanno di casa in casa augurando buon anno e donando alle famiglie un sasso ornato di nastri. Prima di entrare, fuori ai portoni, recitano le filastrocche, fino a quando non sono accolti in casa. Una di queste dice: “Bonì, bonì bon’anno, teccot’i sasso di capodanno. Damme ‘na zippola e dammela bona, puzzi fa ‘na figlia signòra”. In cambio del “sasso”, poi, i bambini ricevono dei dolci e quello più ambito è proprio la Zippola.
Territorio di produzione
Provincia di Latina. Provincia di Frosinone