Una pianta officinale è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche o erboristiche per la produzione di specialità medicinali.

Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle farmacopee dei singoli paesi. Il numero e il tipo di piante officinali varia da paese a paese a seconda delle tradizioni. Il più comune utilizzo di piante officinali è quello di correttori del gusto: molti farmaci o preparati farmaceutici hanno originariamente un gusto sgradevole, che quindi viene “corretto” con l’aggiunta di sostanze di origine vegetale. 

Mughetto, Convallaria majalis L.
Mughetto ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: per quanto riguarda il significato, l’etimologia del nome “Convallaria”…
Vitalba, Clematis vitalba L
La Clematis vitalba rappresenta una pianta dall’eleganza senza tempo, con una storia ricca di significato…
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Nel linguaggio comune spesso si sovrappone l’uso dei termini pianta medicinale con pianta officinale, termini che legalmente indicano due diverse entità; il termine officinale è un termine esclusivamente procedurale e indica quelle piante inserite all’interno di elenchi ufficiali come utilizzabili dalle officine farmaceutiche, a prescindere dal fatto che queste piante abbiano o meno proprietà di tipo medicinale. Il termine pianta medicinale indica invece quelle piante che contengono sostanze utilizzabili direttamente a scopo terapeutico o come precursori in emisintesi che portino a sostanze attive. È quindi chiaro che una pianta può essere officinale in un paese e non in un altro, a seconda delle regolamentazioni, ma essa sarà una pianta medicinale a prescindere dalle leggi.

Con il termine piante officinali si intendono di norma le piante medicinali, aromatiche e da profumo. Sono quelle specie vegetali, spontanee e coltivate, che possono essere utilizzate per diversi scopi: medicinali, fitoterapici, erboristici, liquoristici, aromatizzanti, igienici, profumieri, cosmetic